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Prezzi con I. V. A.

Publicato su "La Voce del Savuto" di Luglio 2001

 

       Oggi vi voglio raccontare dei prezzi con I.V.A. e senza I.V.A. Tutti noi sappiamo che quando si entra in un negozio e si acquista un bene o un servizio si paga l’I.V.A. (Imposta sul Valore Aggiunto). Pertanto quando leggiamo su uno scaffale il prezzo di un oggetto ci aspettiamo che quello sia il prezzo reale (comprensivo di IVA), cioè quello che noi dobbiamo effettivamente pagare alla cassa per acquistare quell’oggetto. Analogamente quando leggiamo il prezzo di un prodotto sulla pubblicità.

          Dobbiamo invece rilevare che è invalso l’uso, soprattutto nella pubblicità, di indicare i prezzi senza IVA.

          Viene scritto il prezzo a caratteri molto grossi, per farne risaltare la presunta convenienza, e accanto al prezzo un asterisco che rimanda ad una scritta molto piccola che dice che il prezzo indicato è IVA esclusa, e quindi per avere il prezzo vero dobbiamo aggiungere l’IVA (generalmente il 20 %).

In teoria l’informazione è veritiera perché c’è scritto che il prezzo indicato è senza IVA. In pratica si tratta di un’informazione falsa perché punta sulla tendenza dei consumatori a non leggere le scritte piccole e microscopiche. Un tale comportamento evidentemente non è molto trasparente. 

Ma qual’è il motivo teorico per cui si scrivono i prezzi senza IVA? E’ che l’offerta di acquisto viene rivolta anche a operatori professionali che acquistano quel determinato bene per farne uso nella loro professione, e che quindi hanno diritto al rimborso dell’IVA pagata. Così, ad esempio, se un artigiano acquista un computer per utilizzarlo nella propria officina ha diritto a “scaricare” l’IVA pagata, e quindi avrà un rimborso dell’IVA.

         Ciò potrebbe essere giustificato solo nel caso di una pubblicità mirata solo ed esclusivamente ad operatori economici e non nel caso in cui i destinatari sono i privati consumatori.

         Si vedano ad esempio gli opuscoli pubblicitari che la Telecom manda nelle case di tutti noi assieme alla bolletta telefonica. Queste offerte di servizi anche quando sono chiaramente ed inequivocabilmente rivolte all’utenza residenziale riportano i prezzi IVA esclusa, anche se  poi viene scritto che tutti i prezzi sono IVA esclusa.

         Come si potrebbe risolvere la questione? Obbligando le aziende ad indicare sempre e comunque il prezzo comprensivo di IVA. Poi, in aggiunta, chi vuole può scrivere anche il prezzo senza IVA e magari anche l’importo dell’IVA, per accontentare gli operatori economici. La pubblicità che continuerà ad indicare i prezzi senza IVA (i cosiddetti prezzi asteriscati) dovrebbe essere considerata “pubblicità ingannevole” e quindi adeguatamente ed opportunamente sanzionata.

 

 

Elenco articoli

     Concettina

1   Addebiti Telecom

2   Prezzi con I.V.A.

3   Una nuova parabola

4   Trasporti ferroviari

5   Giustizia e potere politico

6   Sul cambio di moneta

7   Lavori pubblici

8   Gli aneddoti su Richelieu e
     i politici del tempo presente

9   Se Berlusconi diventa papa

10 Radio e televisione:
     due mondi che non si
     incontreranno mai





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