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J'accuse

Articoli pubblicati su "La Voce del Savuto"

 

Una nuova parabola

Publicato su "La Voce del Savuto" di Settembre 2001

Pubblicato su "La Riviera" di Siderno n. 40 del 5 ottobre 2003

       Oggi vi voglio raccontare una parabola sull’origine di un fenomeno che interessa tutti noi, e che  è la causa prima di buona parte dei nostri mali.

Quando il Buon Dio creò il mondo decise di dare pari opportunità a tutti. A tutti gli uomini e a tutte le Nazioni, in modo che nessuno prevalesse sugli altri, dopo di ché, fiducioso negli effetti della sua opera si disinteressò di questo aspetto, essendo anche occupato in altre faccende.

         Però dopo alcuni millenni si accorse che qualcosa non andava secondo i suoi piani. In Italia si erano verificate delle circostanze che, a meno di un intervento divino, avrebbero portato quel popolo a prevalere su tutti gli altri. Sia per il clima, e per le felici e varie condizioni geografiche, che per il fortunato combinarsi di eventi economici, storici e sociali.

         Anche a causa del continuo aggiungersi alle già varie popolazioni originali di genti diverse: Greci, Galli, Fenici, Ebrei, Vandali, Unni, Goti, Longobardi, Arabi, Bizantini, Normanni, Franchi, Angioini, Aragonesi, Francesi, Spagnoli, ecc., ecc., si era creato un meraviglioso e ben amalgamato miscuglio di popoli, di esperienze, di tradizioni. Da ognuna di queste popolazioni era stato assorbito il meglio. E gli Italiani primeggiavano nell’arte, nella scienza, ed in tutte le attività umane.

         Le altre popolazioni avrebbero potuto pensare che questo fosse stato il frutto di una particolare benevolenza di Dio verso un popolo particolare. Ed Egli, che era Giusto, non poteva permettere che si pensasse che avesse fatto delle preferenze.

         Dio, nella sua infinita sapienza e giustizia, decise di trovare un rimedio per bloccare questa irresistibile spinta verso l’avanzamento dell’Italia, che l’avrebbe portata a prevalere eccessivamente sulle altre Nazioni. Dapprima pensò di ricorrere al Diluvio, come aveva già fatto con successo anni prima. Ma questo avrebbe coinvolto anche gli altri popoli, e Lui, nella sua infinita bontà, non poteva permetterlo. Pensò di confondere le lingue, come aveva fatto a Babilonia, ma i già esistenti vari ed eterogenei dialetti italiani dimostravano che la varietà di lingue era una ricchezza e non uno svantaggio. Poi pensò di ricorrere alle dieci piaghe con cui aveva sconvolto l’Egitto. Ma dovette rinunciare perché gli Italiani avevano raggiunto tali capacità che, dopo un primo momento di sbandamento, le avrebbero facilmente superate, e  nelle difficoltà avrebbero trovato la forza per risorgere più forti e più grandi di prima.

Ci voleva qualcosa di nuovo, un’undicesima piaga, che, oltre a provocare un sicuro danno immediato, esplicasse i suoi effetti malefici anche nel tempo, e che fosse capace di autoreplicarsi e provocare danni sempre maggiori. Qualcosa che agisse in modo morbido ed impalpabile, senza causare resistenza, che fosse in grado di alternare apparenti piccoli cedimenti ad effettivi grandi avanzamenti, fino ad occupare tutto lo spazio disponibile. Che agisse come un parassita che succhia il sangue della sua vittima senza ucciderla, ma rendendola fiacca ed incapace di reagire.

         Anche per Lui, che tutto sa e tutto può, non fu facile, ma alla fine, dopo lunga e sofferta riflessione trovò la soluzione: e Dio inventò la burocrazia.

 

Elenco articoli

     Concettina

1   Addebiti Telecom

2   Prezzi con I.V.A.

3   Una nuova parabola

4   Trasporti ferroviari

5   Giustizia e potere politico

6   Sul cambio di moneta

7   Lavori pubblici

8   Gli aneddoti su Richelieu e
     i politici del tempo presente

9   Se Berlusconi diventa papa

10 Radio e televisione:
     due mondi che non si
     incontreranno mai





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